Parlare di Beni Rifugio è di grande attualità in questi momenti caratterizzati da grande incertezza e alta inflazione. Lo fa anche PambiancoNews con un articolo che pone l’attenzione sul diamante certificato, mettendo in evidenza i seguenti aspetti:
- QUELLO DEI DIAMANTI E’ UN MERCATO IMPORTANTE
Il 2021 è stato un anno di nuovi massimi per l’industria dei diamanti: incremento della domanda e crescita dei ricavi, mentre, di contro, l’offerta è rimasta limitata. Stando ai dati di Grand View, diffusi da Bloomberg, nel 2019 il valore del mercato globale dei gioielli con diamanti sfiorava i 90 miliardi di dollari (circa 90,5 miliardi di euro). La sola produzione di diamanti grezzi si aggira invece, annualmente, sui 14 miliardi di dollari.
- QUELLO DEI DIAMANTI E’ UN MERCATO SOLIDO E IN CRESCITA
A fotografare in modo chiaro il boom del 2021 è l’undicesimo Global Diamond Report di Bain & Company in collaborazione con l’Antwerp World Diamond Centre (AWDC), dal quale emerge che lo scorso anno l’industria ha recuperato i livelli prepandemici. Il rimbalzo ha riguardato tutte le aree del settore: l’estrazione dei diamanti è cresciuta del 62%, il taglio e la lucidatura del 55% e del 29% la vendita al dettaglio di gioielli con diamanti. Ad aumentare sono stati anche i prezzi delle pietre preziose: nel 2021 i prezzi dei diamanti grezzi sono cresciuti del 21%, quelli dei diamanti lucidati (scesi del 3% e del 5% rispettivamente nel 2019 e nel 2020) si sono incrementati del 9% su base annua. Negli ultimi mesi a incidere sul costo dei diamanti e delle pietre preziose è stato anche il rafforzamento del dollaro. Oltre alle dinamiche della domanda e dell’offerta, gli aumenti rispondono, ovviamente, alle maggiorazioni del materiale grezzo.
- INDIPENDENTEMENTE DALLE VARIABILI DI MERCATO, LA DOMANDA SI CONFERMA SOLIDA A DISPETTO DI UN’OFFERTA SEMPRE PIU’ DEBOLE
Anversa, con le sue quattro Borse dei diamanti, è tra le principali piazze per il commercio di pietre preziose. Tra i Paesi acquirenti di diamanti tagliati, infine, svettano gli Stati Uniti e la Cina, seguiti dall’Europa. Agli Usa fa capo circa il 50% della domanda mondiale di diamanti. Secondo il Rapaport Diamond Report, listino di quotazione dei diamanti e punto di riferimento degli investitori, le sanzioni contro i diamanti russi potrebbero portare a un calo del 25% della produzione mondiale.
Stando ai dati diffusi da Bank of America lo scorso maggio, a determinare l’andamento del mercato nei prossimi mesi saranno, appunto, le ‘variabili’ Russia, Cina e la crescente inflazione: “I Paesi occidentali hanno sanzionato Alrosa, il principale minatore di diamanti russo”, spiegano gli analisti. “Ciò rende più difficile l’accesso al mercato occidentale, e sebbene sembri che le pietre preziose russe siano vendute in altri Paesi, l’offerta rimane limitata”. D’altra parte, nonostante la politica cinese zero-Covid abbia contratto la spesa in prodotti di lusso nelle regioni chiave del Paese (Shanghai e la capitale Pechino), la domanda globale al di fuori dall’Ex Celeste Impero sembra ancora robusta (si veda, appunto, il ‘peso’ del mercato a stelle e strisce). Per quanto riguarda l’inflazione, Bank of America ritiene che l’aumento del livello generale dei costi sia storicamente superato dai prezzi dei diamanti. Dal minimo raggiunto nel settembre 2020, l’indice dei prezzi dei diamanti grezzi, il Rough Diamond Index, è balzato dell’80 per cento. “Aumentiamo dunque – conclude Bank of America – le stime per il 2022 sull’aumento del prezzo dei diamanti dal +3% al +15%”.
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